01 maggio 2006

Andare indietro...

...con la memoria, è un bell'esercizio per la stessa...
Mi sono messo alla prova, cercando il ricordo più lontano che ho, cercando di non farmi influenzare dai racconti...

Sono giunto a tre situazioni...non riesco a datarle e metterle in ordine cronologico ma dovrebbero essere le più lontane che ho.

La prima è la visione da una finestra del cortile posteriore di un albergo in yugoslavia...ricordo che mio padre mi aveva ritagliato i pupazzetti kodak (ciribiribì kodak) da un giornale...uno di questi con il vento mi aveva abbandonato per rimanere in terra slava...

La seconda immagine mi vede seduto nella cucina della mia nonna materna...una figura femminile (forse la stessa nonna) mi racconta una storia per farmi mangiare (avevano sempre come soggetto o gargamella e i puffi o la tigre)...un operazione complessa con il sottoscritto...

L'ultima vede come scenografia la mia vecchia casa a roma (da cui mi sono trasferito quando avevo 5 anni) ricordo una scaletta di 3 gradini che saliva nel nostro salotto...il muro a fianco agli scalini era annerito perchè io mi ci appoggiavo per salire...nella stessa sala mi vedo protagonista mentre con lettere magnetiche compongo D-A-R-I-O sulla lavagnetta...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il mio ricordo più lontano è un pranzo a base di pasta in bianco nella cucina della vecchia casa, da cui ci siamo trasferiti che avevo neanche tre anni.
Ho anche qualche ricordo del primo asilo, ovvero tre anni: le piante del giardino, la difficoltà a fare i nodi nelle scarpe, la festa di carnevale.
Da lì in poi tantissimi ricordi... salvo poi dimenticare le chiavi a casa!